Calcio

Champions League - Mourinho "Real? Il matrimonio si farà"

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~ Mark Hoppus ~
CAT_IMG Posted on 24/5/2010, 13:51




REAL? AMO LE SFIDE IMPOSSIBILI - Manca solo l’ufficialità oramai, ma sarà certamente Josè Mourinho il nuovo tecnico del Real Madrid. Il tecnico portoghese, fresco vincitore di Champions, Serie A e Coppa Italia sulla panchina dell’Inter ha rilasciato una lunga intervista a un’emittente lusitana - TVI - in cui non nasconde i suoi piani futuri: "E' una sfida allettante perchè tutti la danno per persa, perchè è un tipo di club, non dico come giocatori ma come gruppo, che non si inquadra perfettamente in quello che e' il mio modo di lavorare e guidare. Ma per me è una sfida giocare un campionato contro il Barcellona che ha fatto 100 punti ed e' una supersquadra. Vincere una Champions che manca da otto anni e' allettante. Io non ho mai parlato direttamente col Real, lo ha fatto il mio procuratore, Mendes. Ma la decisione è mia, non sua. Voglio sentire le persone, tastare il polso, sapere esattamente cosa pretendono da me e le condizioni, non strutturali, perchè le conosco, ma mentali che mi possono offrire, perchè non voglio avere alcuna paura di iniziare il mio lavoro. Ma penso che il matrimonio si consumerà”.

LO SPOGLIATOIO BLANCO E CRISTIANO RONALDO - Lo Special One è abituato a misurarsi con giocatori affermati e non semplici da gestire, ma il segreto dei suoi continui successi è proprio quello di saper trasformare dei singoli campioni in una squadra. "Prendiamo l’Inter. Non sono io la stella, le stelle sono i giocatori, sono loro i campioni d'Europa. Non è l'allenatore ma la squadra, se tutti capiamo questo come è successo quando ero al Porto, al Chelsea e all'Inter, le vittorie arriveranno”. Al Real, Mou ritroverà il connazionale Cristiano Ronaldo, sicuramente l’uomo più importante su cui costruire la sua prossima squadra. “Ho visto il sostegno di Ronaldo (ha tifato Inter nella finale di Madrid, ndr) con piacere e soddisfazione ma era anche naturale, a parti invertite avrebbe avuto il. Non c'erano portoghesi nel Bayern, c'era nell'Inter e l'Inter ha eliminato il Barcelona impedendogli di fare festa a Madrid. Detto questo, per il rapporto che ci unisce, che è ancora piccolo ma è di rispetto e stima per il tempo che siamo stati in Inghilterra, perché sappiamo che lui è il miglior giocatore del mondo e io uno dei migliori allenatori, visto che siamo entrambi portoghesi, credo che il suo appoggio fosse normale e lo ringrazio. Ma il suo appoggio ora lo voglio con tanti gol. Il Bernabeu? Se sarà la mia casa per un po' di tempo, saprò entrarci col piede giusto e con la sensazione, anche se non sono superstizioso, che le cose cominceranno bene e finiranno bene".

CERTO DI CONTINUARE A ESSERE IL NUMERO UNO AL MONDO - Ha appena centrato una tripletta storica con i colori nerazzurri, ma il tecnico portoghese è già proiettato al futuro e ai nuovi successi che lo attendono. Almeno, lui ne è certo. "Sento che sarò ancora una volta il miglior allenatore del mondo. Ho vinto campionato e Coppa Italia, ho vinto la Champions e ora voglio vincere il trofeo di miglior allenatore del mondo. Vincere per la seconda volta la Champions non è stato diverso dal 2004 ma credo che la reazione sia stata diversa, probabilmente, perché si sapeva che era la mia ultima partita con un gruppo fantastico, che ho avuto il piacere di allenare, con molti giocatori verso la fine della carriera che hanno inseguito questo sogno dopo aver vissuto una generazione di insuccessi a livello europeo".

UNA CAREZZA ALL’INTER: DIFFICILE LASCIARE RAGAZZI COSì - “Congedarmi da gente come Zanetti, Cordoba, Materazzi, Toldo, queste persone fantastica per non dire degli altri, non è stato molto facile - aggiunge Mou - Dal Genoa all’Inter, i segreti di Milito? Io faccio un'altra domanda, com'e' che questo giocatore e' stato al Genoa e al Saragozza fino ai 30 anni? E' questa la vera domanda, perche' questo ragazzo meritava di giocare in un grande club da piu' tempo. Ancora è in tempo per fare quello che fa oggi, andare al Mondiale e giocare altri due-tre anni ai più alti livelli. Ma ripeto: perchè noi allenatori dei grandi club europei siamo stati ciechi e abbiamo lasciato Milito giocare al Saragozza e al Genoa?".

INTER DESTABILIZZATA: CLUB POCO AMATO IN ITALIA - Nell’ultimo passaggio di questa lunga intervista, Mourinho torna ancora sui motivi del suo divorzio (ormai prossimo) con l’Italia difendendo a spada tratta il club di Moratti: “Non e' una questione di critica, hanno cercato di destabilizzare un club che non è molto amato in Italia, che in termini mediatici è dietro il Milan, che in termini di tifo è dietro la Juventus. L’Inter è un club che ha un profilo diverso, con molti giocatori stranieri, con un allenatore straniero, con un presidente con un grande potenziale economico e un profilo diverso nella gestione. L'Inter è un club diverso, le critiche non sono un problema, il problema e' stata la persecuzione, con punizioni assurde, due o tre partite finite con nove giocatori, un attacco contro una squadra che avrebbe dovuto vincere lo scudetto molto tempo prima.”.
 
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